Con l’entrata in vigore del decreto del 22 febbraio, diventa operativa per i contratti e altri usi la “firma elettronica avanzata“.
Questo tipo di firma avrà gli effetti di una firma cartacea, ma utilizzerà sistemi tecnologici come algoritmi, crittografia, OTP (One Time Password).
Tra le sue caratteristiche, la sicurezza: i dati, allegati o connessi a un documento informatico, consentono l’identificazione del firmatario e garantiscono la connessione univoca con il documento.
La differenza con la semplice “firma elettronica” – ad esempio quella apposta sull’apparecchio in uso ai corrieri, alla consegna dei pacchi – sta nel fatto che questa non identifica il firmatario, e colui che la raccoglie non conserva l’eventuale prova di identificazione.
L’innovazione riguarda i privati ma anche la pubblica amministrazione: da ora, infatti, si potrà usare la firma elettronica avanzata anche nei rapporti con gli enti pubblici.