Come sapete, ci piace presentarvi chi fa parte di questa nostra piccola-grande coworking community, qui da CowoCheConta.
Oggi vi presentiamo l’English Coach Ed Tyrrell, uno dei coworker che si sono uniti al coworking di recente 🙂
CowoCheConta – Buongiorno Ed, possiamo chiederti qual è il tuo lavoro? Se puoi, raccontaci anche cosa c’è alla base delle tue scelte professionali.
Ed Tyrrell – Insegno inglese come tanti altri, però credo che ci siano un paio di cose che mi danno un vantaggio.
Primo: io voglio fare l’insegnante. Ho scoperto per caso un lavoro che amo. Non vorrei mai tornare a fare “supply chain management”, il mio settore di quando lavoravo come manager.
Ho lavorato in diverse azienda in Irlanda il che mi ha permesso di ottenere un’esperienza ampia e interessante che posso ancora oggi sfruttare non solo nell’aula ma anche nella gestione del mio lavoro. Questa è forse la cosa più importante. Il mio obiettivo è il miglioramento delle capacità dei miei clienti. Il profitto, lavorando bene, viene da sè.
A riprova di questo, da quando mi sono messo in proprio non ho mai dovuto cercare lavoro: grazie alla soddisfazione dei clienti e al passaparola la mia attività cresce ogni anno.
Questo mi dà particolare soddisfazione perché una delle cose che non mi piaceva molto nei primi anni in cui lavoravo per le scuole di inglese in Italia, era che a volte mi sembrava venisse prima il profitto e solo dopo il miglioramento delle capacità dei clienti.
CCC – Lavori completamente in autonomia o hai degli aiuti?
ET – Da qualche tempo ho qualche collaboratore.
Per trovarli ho impiegato molto tempo, perché desidero che chi lavora come me la pensi come me; esigo che abbiano le esigenze dei clienti sempre presenti, come anche l’obiettivo fondamentale: aiutare i clienti migliorare.
CCC – Che forma prende la tua attività, a livello operativo?
ET – Facciamo corsi su misura.
Dopo avere fatto due test per stabilire il livello, e un “needs analysis”, suggeriamo una quantità di ore e un percorso per raggiungere gli obiettivi stabiliti nel needs analysis.
Usufriamo di vari materiali didattici: giornali, riviste ecc. e anche di “video media” per assicurare un’acquisizione di skills completa.
A fine corso facciamo di nuovo i test per avere un’idea dei miglioramenti ottenuti.
CCC – Passando al coworking, come ci sei arrivato? E come è recepito nella tua cerchia di conoscenze, questo stile di lavoro?
ET – Molto semplice: ho fatto una ricerca su internet, cercando uffici in condivisione e ho trovato il coworking. Ho provato e mi è piaciuto, per vari motivi.
Quando ne parlo con amici, tutti sono colpiti dalla semplicità di questa buona idea.
CCC – In che modo pensi che il coworking sia utile per il tuo lavoro?
ET – Il coworking mi da un ambiente professionale dove svolgere il mio lavoro. Prima facevo il tutto dal mio “ufficio in casa” un angolino nella camera, e andava bene… fino a un certo punto.
A casa non ero produttivo al 100%, me ne sono reso conto la prima settimana nel mio nuovo ufficio in quanto sono riuscito a fare tutto il mio lavoro durante la settimana e non ho dovuto lavorare il weekend.
E infatti da quando lavoro qui al coworking non lavoro più il weekend né la sera tardi.
CCC – Per finire, cosa ti piace dell’Italia?
ET – Tante cose!
Il cibo, ovviamente, e la cultura intorno al cibo e al vino.
La varietà nelle tradizioni e nella gente. Anche se l’Italia è un paese, sembra fatto di tanti paesi diversi. Ci sono tanti posti da visitare, ma veramente tanti.
Infine, il fatto che la gente è quasi sempre disposta a fare quattro chiacchiere al bar.