Il 7 novembre ci sarà la presentazione ufficiale del primo libro italiano sul Coworking “Coworkingprogress – Il futuro è arrivato”, scritto da Riccardo Valentino e Innovatori Visionari.
Tra le sue pagine ci siamo anche noi di CowoCheConta.
In un’intervista ci chiedono come abbiamo conosciuto il coworking: l’abbiamo scoperto nel 2010 leggendo un articolo sulla rivista “Ventiquattro” del Sole 24 ore e poi su Glamour, tra quelle pagine abbiamo conosciuto Massimo Carraro e l’abbiamo incontrato di persona al primo Cowocamp fuorisalone nel 2010.
Il perché abbiamo scelto di fare coworking è stata una decisione inizialmente pratica: si erano liberati alcuni spazi nel nostro ufficio e dovevamo scegliere se cambiarlo con uno più piccolo o cercare qualcun altro con cui condividere lo spazio in più.
Non volevamo abbandonare un posto così bello e ci siamo ricordate di Massimo Carraro, lo abbiamo ricontattato e a settembre 2010 abbiamo inaugurato il nostro “Cowo Milano Sant’Ambrogio”.
Professionisti di ogni tipo si alternano alle nostre scrivanie e anche noi ne guadagniamo in esperienza e crescita professionale.
Il coworking era una novità americana appena sbarcata in Italia.
A distanza di due-tre anni il coworking ci ha dato e continua a darci molto: ci insegna a condividere gli spazi e la quotidianità di una giornata lavorativa con un caffè, una pizza o un consiglio lavorativo.