Sabato 29 giugno scorso è stata una giornata clou per la rete di spazi di coworking Cowo: si è infatti tenuto il 4° BarCamp Nazionale sul Coworking.
Ci piace ricordare che è stato proprio a uno di questi incontri partecipati, nel lontano 2010, che ci siamo avvicinate per la prima volta a questo network.
Gli stimoli sono stati tanti, e i partecipanti – avvicendandosi al ritmo di uno ogni 10 minuti – non avrebbero potuto essere noiosi nemmeno volendolo!
(Va detto che nessuna delle 22 presentazioni in agenda ha corso lontanamente questo rischio).
Vogliamo fare anche noi un esercizio di sintesi, in tono con il linguaggio della rete: descriveremo il CowoCamp attraverso le 3 keyword principali che lo hanno connotato (naturalmente secondo noi).
Ecco qui i tre concetti con cui ricorderemo il CowoCamp 2013:
Incentivi – La presenza di ben tre amministratori pubblici che presentano programmi di incentivazione con coinvolgimento diretto è senza precedenti. Grazie quindi al Comune di Milano, alla Provincia di Lucca e al Sindaco di Veglio per aver fatto questi programmi, e per essere venuti a condividerli.
Rete – Anche se organizzato da Cowo, il Camp è sempre l’appuntamento di tutta la coworking community, e l’edizione 2013 del CowoCamp ha visto partecipazione di tutti tutti, unica eccezione: Toolbox di Torino, assente per giustificati motivi personali di Augusto Balestra.
Maturità – Come si diceva a inizio post, conosciamo il coworking da diverso tempo, ormai. Mai come quest’anno abbiamo avuto la sensazione di un ecosistema maturo e cosciente di sè, grazie forse al coinvolgimento partecipe di molte realtà diverse.
I segnali ci dicono quindi una cosa sola: la risposta alla domanda posta dal Camp – Il coworking crea valore? – non può essere che:
Sì, il coworking crea valore! 🙂